Accademia Italiana della Cucina Metti una volta a pranzo con l’Accademia Italiana della Cucina. Una novità, una delle tante e positive, portate dal Delegato Manuel Macrì. Un’atmosfera , per questo pranzo ecumenico,   vivace e coinvolgente, con un fitto scambio di opinioni e racconti legati al tema scelto dall’Accademia: il riso ,il mais e gli altri cereali nella cucina regionale. Il giornalista enogastronomico Marco Benvenuto ha affrontato i temi raccontando il rapporto tra la cucina ligure e i cereali.  Ha spiegato come queste materie prime siano sempre state fondamentali nella nostra tradizione culinaria e come abbiano influenzato l’evoluzione della gastronomia.

Un momento particolarmente emozionante è stato quando l’accademica Barbara Recca ha raccontato la sua esperienza come celiaca “pentita”. In passato, a causa della sua intolleranza al glutine, aveva rinunciato alla pasticceria e a tutte le prelibatezze che ne derivano. Tuttavia  ha ritrovato il piacere di gustare i dolci e di apprezzare ancora una volta i sapori della cucina tradizionale.

Accademia Italiana della CucinaMa il vero protagonista della serata è stato il menu, curato con maestria dallo chef del ristorante Arvigo a Cremeno . Le focaccine e il prosciutto crudo hanno aperto l’appetito dei commensali, che hanno poi apprezzato molto la tartare di carne, servita con maestria e gusto. Il piatto forte  è stato però il risottino ai funghi porcini, un classico della cucina italiana che ha saputo conquistare tutti i presenti.

Non potevano mancare polenta e brasato, piatti che rappresentano davvero l’essenza della tradizione culinaria regionale. La polenta, preparata con cura e servita con il brasato, ha conquistato tutti con il suo sapore avvolgente e realizzato in modo pratico e gustoso.

Per concludere in dolcezza, è stato servito un dessert cremoso che ha chiuso il pranzo conviviale  nel più eccellente dei modi.

Un applauso convinto è stato dedicato  al segretario  Laura Gambardella e al Delegato Manuel Macrì, che hanno organizzato e curato l’evento in maniera impeccabile. Grazie al loro impegno e dedizione, l’insolito, ma graditissimo, pranzo ecumenico  è stato una vera e propria celebrazione della cucina tradizionale italiana, un momento di condivisione e di scoperta di sapori e profumi antichi.

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