Davide CannavinoSe amasse il silenzio non sarebbe lui, se amasse il quieto vivere non sarebbe Davide Cannavino. E allora sotto, a scrivere un’altra storia,ad accendere nuove luci e a “bruciare padelle”, come gli piace spesso dire, in un altro luogo. Ma questa volta c’è qualcosa di nuovo che ha già dichiarato non appena gettato il sasso nell’acqua del social. Con quel dito medio alzato in una foto che diventa iconica, ha già detto, e poi dichiarato che nell’aventura del Rollipop bistrot salita Santa Caterina 2r lui sarà una presenza sempre più defilata fino a rendersi trasparente. Salvo poi rimaterializzarsi, come un ologramma in un altro luogo per una nuova avventura. C’è già la data, marzo 2023, ma non chiedeteci l’indirizzo: non sapremmo che dirvi. <<In cucina ci sarò io ma lo chef residente sarà Luca Satta, giovane talento genovese. In sala come direttore troverete Alessio Silesu>> fin qui e così Davide Cannavino che vorrebbe farsi credere come un santone meditante e, invece, annusa già l’aria per prossime avventure. Ma di cucina si parla ma la cucina si assaggia. E di questo vi voglaimo parlare.
Bella la vista già a prima impressione. Il locale si offre alla piazza, Fontane Marose intendiamo, con un bellissimo affaccio. L’ingresso è luminoso e ricercato e man mano che si procede lungo il corridoio intersecato di calette è bello sostare ad ammirare pregi e culture appese alle pareti in un tranquillizzante intarsio tra il rosso e il damascato. Cenare con alle spalle e ai fianchi scampoli di cultura, è un viatico stuzzicante per appetiti che non siano disposti a fermarsi al derma delle sensazioni.
Traspare cultura e una grande cultura nell’elaborazione delle proposte, tutte in tema e tutte accompagnate da intrigati e centrate spiegazioni storiche. In questo momento vengono offerti quatto menu degustazione di differente cabotaggio. E allora ,a crescere , troviamo “Portoria”, “Le Repubbliche Marinare”, “Il viaggio di Rubens” e “Garibaldi”. Ci siamo soffermati sull’ultima delle proposte che offre, davvero , un compendio del Davide Cannavino pensiero ripreso in modo eccellente da Luca Satta. Attraverso la storia dell’eroe nazionale, e attraverso una doviziosa spiegazione, troverete le motivazioni e le scelte che stanno alla base di ogni piatto che compone il menù.

Troverete Nizza celebrata pissaladier al cucchiaio dove la gestione dei sapori aspri e forti è gestita nell’uniformità avvolgente di un pomodoro zero acido. Caprera è la picanha, barbabietola, spinaci e una deliziosa rapa bianca. Barbabietola e rapa giocano sul filo armonioso di gusti che si riconoscono. La picanha rimanda a rimandi sudamericani cari a Garibaldi con gli spinacini a fare da fresco e dolce contrasto. Mameli è un inno a quell’autentica istituzione ligure ponentina che è il Branda. Avvolto in tortelli dalla pelle delicata e avvolgente. Prezzemolo, intento, capperi e finocchietto rimandano a gusti mediterranei che parlano di una seconda vita dell’agile pesce baltico.
Davide CannavinoGli anemoni di mare caratterizzano questo Camicie Rosse che è un ciupin in evoluzione di pesci spinati e acqua di pomodoro. Assolutamente non banale in una cottura perfetta dove la semplicità ha nell’acqua di pomodoro il suo liquido battesimale. Piatto intenso questo Le General che ti mette di fronte al piccione che incute rispetto ma, come e non bastasse, ti devi arrampicare con la lingua su rabarbaro, cipollotto, e passi, e poi cioccolato. Fate voi. Nel frattempo a tenerci compagnia le proposte al calice di Pier Chiozzone, che affronta in scioltezza un paio di curve da rally come quando azzecca un rosso di sostanza con un piatto salmastro come Camicie Rosse.
A chiudere Mille…foglie con zabaione freddo al Marsala, mandorle e uvetta. E sbarcar in questo luogo non è poi male…Con Leopardi che ci scuserà.

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