Alberto Podestà designer , art director, autore. Ha disegnato per importanti industrie e abili artigiani. Le sue realizzazioni sono vendute e esposte in ogni angolo del mondo. Appassionato di arte, di ambiente e di storie. Naturalmente anche ottima forchetta.
Ho chiesto ad amici architetti di calarsi nel ruolo di chef e “progettare” dei piatti per noi. Insomma, di trasformarsi in autentici “Archichef”. Il primo che si è cimentato è Luca Mazzari che è architetto, designer e anche consigliere dell’ordine degli architetti della provincia di Genova.

La ricetta consiste in un primo piatto che prende il nome di pasta e coraggio.
E’ un piatto che nasce negli anni settanta, molto gustoso e dell’ultimo minuto, con ingredienti semplici ma decisi, quando con poche mosse si vogliono stupire i commensali.
Il nome del piatto è legato al fatto che occorre coraggio per cucinarlo in quanto è necessario far imbrunire il burro sul fuoco fino a quando si formano puntini scuri di bruciato che dal fondo risalgono in superficie, cosa che farebbe inorridire qualsiasi cuoco, mediocre aggiungo io.
Il resto è molto semplice, si toglie dal fuoco il burro ancora rovente e con una certa dose di puntini neri, si unisce la cipolla tritata grossolanamente,
quindi un cartoccio di panna da cucina.
Si scolano i fusilli al dente, cotti durante la preparazione del condimento che gli va aggiunto amalgamandoli ad esso con poca acqua di cottura.
Si aggiungono infine pepe e parmigiano a piacere.
Da abbinare un bicchiere di vino rosso della Riviera Ligure di Ponente come il Rossese di Dolceacqua.
E allora: pasta e coraggio.
Devi accedere per postare un commento.