Sulla strada che da Voltri sale al Turchino,localita’ Fado,trovate sulla destra una semplice insegna OSTERIA. Non c’e’ il nome che tutti conoscono: Baccicin du caru. E’ li,dal 1890,sempre con la stessa famiglia Bruzzone. Fanno da mangiare ,con una semplicita’ e bravura, sublime.Baccicin perche’ il nonno di Rossella e Gianni(i 2 fratelli proprietari) era piccolo di statura; du Caru,perche’ qui si fermavano i carri degli operai che costruivano la strada verso il basso Piemonte. I cibi.
Parto dal fondo: la torta di mele. La migliore che io,gran goloso,abbia assaggiato. Rossella me la serve con un sorriso complice.Profumata e leggera.
I Primi. Scelgo gnocchi al pesto,sapore forte,deciso ,dal mortaio. Mia moglie invece prova taglierini di boraggine al pesto ! Sorpresa,sono piu dolci e delicati. Li sceglie sempre la collega di Repubblica Donatella Alfonso,che trovo seduta accanto a me,col marito Tirreno Bianchi presidente della Pietro Chiesa del Porto. Lei , come Sergio Farinelli e altri giornalisti buongustai ,qui sono di casa. Qui era di casa il prof,Giovanni Rebora,sigillo di garanzia di qualita’.
Segnalo la Lingua in salsa verde,che si scioglie in bocca, le Galantine ( antico prosciutto cotto ligure) e il trittico di antipasti,tutti collegati al cavolo. Compreso il Cavolo Navone,un ortaggio massiccio, oggi ripescato,che era stato l’oro in bocca,durante la Guerra. Gianni,re della Cantina,porta un Pinot nero della cascina Agliano e quando si va a pagare,cerca( e riesce) a non spaventare nessuno. Sant’uomo.

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